domenica 30 gennaio 2011

il comodino del malato...

Il comodino del malato.
Ho deciso di chiamare così questo rubinetto virtuale, sul comodino del malato solitamente c'è disordine ma anche tutto quello che occorre a farlo stare meglio.
Questo è il mondo che abbiamo contribuito ad infettare e volenti o nolenti ci siamo scoperti deboli e ciondolanti, spostiamo la nostra fragile attenzione da una parte all'altra, incapaci di concentrarci, spesso di mettere in discussione le nostre vite; siamo quasi certi di essere convinti, che per essere felici serva qualcosa di incredibile, tanto da non riconoscere la felicità giornaliera come tale, tanto da considerarla un contrappeso alle nostre sfortune.
Vivere in un bosco come David Thoreau oggi, sarebbe considerato eccessivo, e forse, visti i mezzi di comunicazione dei quali disponiamo, un tantino egocentrico. Siamo comunque chiusi nei nostri piccoli alveari, all'ombra delle nostre aspettative per non scottarci e al caldo di quel camino d'immagini, che ci sputa addosso e con violenza le false coordinate di una vita di successo.
Ricordo con un sorriso amaro, tutte quelle persone che come mio nonno, hanno vissuto veramente la semplicità delle piccole cose, hanno sentito addosso la paura della guerra riuscendo così ad abbracciare piangendo la pace, hanno creduto veramente che si sarebbe potuto costruire un futuro con le proprie mani, e in parte forse ci sono riusciti.
Si congederanno contenti, i più fortunati forse senza nemmeno aver conosciuto la mancanza di rispetto, volgarmente riservata ai nostri saggi: a mio parere uno dei più grandi errori della società moderna.
Ci hanno regalato l'onore, di essere i giovani rami degli alberi che hanno piantato e curato nel tempo.
Hanno però fatto un errore di valutazione, hanno detto a noi di essere fortunati, che la nostra generazione ha tutto e se loro avessero potuto scegliere, avrebbero scelto di essere giovani con noi; erano loro quelli fortunati e se avessi potuto scegliere, avrei scelto di essere giovane con loro.
Siamo spudoratamente ordinati nelle nostre vite ma ciclicamente ci sentiamo vuoti e stanchi.
Abbiamo bisogno di un disordine efficace: ci serve un comodino.

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